Olf. Odeur. Oud. - Die Bedeutung von Gerüchen für das kulturelle Erbe
L'olfatto è un'importante fonte di informazioni, che ci informa di cibi avariati o ci avverte della presenza di un incendio. È il senso che si sviluppa per primo nei neonati. Tuttavia, la sua importanza per il patrimonio culturale è stata ampiamente ignorata in passato. Oggi gli odori - che si tratti di un'odeur nauseabonda o di un profumo sensuale - sono riconosciuti come un aspetto serio del patrimonio culturale.
Ogni luogo ha il suo odore: lascia un'impressione olfattiva nella memoria personale e collettiva. Gli odori hanno significati diversi per persone diverse, a seconda delle esperienze e delle emozioni personali e collettive ad essi associate. Gli odori non hanno quindi un significato intrinseco, ma sono legati alle attribuzioni di significato collettive e individuali e sono quindi culturalmente determinati. Gli odori contribuiscono quindi alla formazione dell'identità.
Gli edifici e gli spazi urbani culturalmente significativi sono generalmente considerati una fonte di informazioni per comprendere il loro significato storico, sociale, estetico o spirituale.
Attraverso la loro disposizione, forma, colore, dimensione o composizione materiale, permettono di trarre conclusioni sui modi e sulle condizioni di vita del passato. I luoghi storici portano tracce di attività umane passate e alcuni di essi possiedono anche qualità olfattive.
L'inclusione degli odori nello studio dei siti storici significa, tra l'altro, che le misure di conservazione della sostanza storica devono essere riconsiderate, tenendo conto della patina olfattiva. Ciò avrà di conseguenza un impatto sulle decisioni di conservazione, in quanto i valori non dovrebbero basarsi solo sulle qualità visive, ma idealmente dovrebbero essere presi in considerazione anche gli elementi olfattivi.
La conferenza è dedicata al significato culturale degli odori per la comprensione del loro ruolo nel passato e nel presente, nonché per la loro conservazione e mediazione.
CV
Alexandra Skedzuhn-Safir ha studiato conservazione della pietra e della ceramica presso l'Istituto per l'Arte e il Restauro di Firenze e ha lavorato per diversi anni a progetti di restauro sul campo. Ha conseguito il BA in Conservazione delle superfici architettoniche presso l'HAWK di Hildesheim e il MA in Studi sul Patrimonio Mondiale presso il BTU Cottbus-Senftenberg. Il suo dottorato di ricerca in conservazione del patrimonio si è concentrato sulla topografia della prostituzione nella Firenze del XIX secolo e sul significato culturale dei bordelli storici.
I suoi interessi di ricerca e insegnamento si concentrano sull'emarginazione nel discorso della conservazione del patrimonio, sul conflitto intrinseco tra il restauro degli edifici storici e la conservazione del loro valore e sull'interpretazione del patrimonio culturale. Il suo progetto di post-dottorato è dedicato agli odori dei siti storici e al loro significato culturale. Sta studiando l'impatto di questi odori sulla formazione dell'identità e sul conseguente trattamento del patrimonio culturale.
Per la sua ricerca sui “100 luoghi più profumati” del Giappone, ha ricevuto una borsa di studio a lungo termine dalla JSPS (Società giapponese per la promozione della scienza) nel 2024.
Alexandra Skedzuhn-Safir è membro dell'ICOMOS e del Gruppo di lavoro per la teoria e l'insegnamento della conservazione del patrimonio (AKTLD), tra gli altri.