Grüne Schatzkammern - Pflanzensammlungen als Bestandteil historischer Gärten (conferenza in tedesco)
A partire dalla metà del XVI secolo, con la nascita dei primi giardini botanici in Italia, si sviluppò una forma di giardino completamente nuova fino ad allora. Per la prima volta, le piante venivano coltivate sistematicamente nei giardini in base al loro utilizzo come rimedi medicinali. Inizialmente, si trattava di piante autoctone utilizzate per la ricerca e l'insegnamento, ma nel corso del tempo vennero introdotte sempre più piante non autoctone provenienti da paesi sempre più lontani. Già nel XV secolo fonti attestano la nascita delle prime collezioni di piante nei giardini di corte. Inizialmente facevano parte delle collezioni principesche come prestigiosi tesori che accrescevano la fama dei loro proprietari. Una delle poche collezioni di piante principesche ancora esistenti viene coltivata fino ad oggi nei parchi e nelle serre dei Giardini Federali Austriaci (Österreichischen Bundesgärten) a Vienna e Innsbruck. Creata dagli imperatori della Casa d'Asburgo, dal 1918 la collezione botanica appartiene alla Repubblica d'Austria. La storia di questa collezione di piante è una storia di passione per il collezionismo, spedizioni avventurose e coraggiosi viaggiatori scientifici, giardinieri di corte diligenti e talentuosi, piante come simboli di potere e oggetti decorativi, interessi economici e supremazia politica, colonialismo e schiavitù, ma anche della conservazione dell'arte del giardinaggio, dell'inclusione del pubblico, della moderna protezione delle specie e delle reti scientifiche.
Per ulteriori informazioni vedi Studium Generale 2025